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Abbronzatura alla finestra? Rendila sana e sicura

La strana estate 2020 non sarà comunque senza sole: ecco come ottenere un bel colorito nel pieno rispetto della pelle

Il sole di primavera in questo 2020 segnato dal coronavirus ha un sapore diverso. Percepiamo il suo calore dalle finestre delle nostre case, i suoi raggi ci accarezzano il viso coperto da una mascherina. Parlare di vacanze è prematuro ma, anche se stiamo a casa, possiamo approfittare della bella stagione. Certo non sarà come stare distesi in spiaggia con il rumore del mare, ma grazie ai consigli degli esperti di OK si potrà comunque sfoggiare un’abbronzatura alla finestra dorata. Sana e invidiabile.

I benefici del sole

Forse la tintarella quest’anno non rientrerà fra le priorità, ma esporsi al sole sarà comunque inevitabile. E necessario, perché accelera la produzione di endorfine e quindi migliora l’umore. Regolarizza il ricambio cellulare, agisce positivamente sul sistema immunitario, oltre a favorire la sintesi della vitamina D. Tanto vale quindi farlo in piena sicurezza, con una serie di accorgimenti ad hoc che iniziano… dalla tavola.

Gruppo San Donato

Gli antiossidanti amici

Anche l’alimentazione, infatti, può favorire un colorito dorato e luminoso. Frutta e verdura sono sempre un’ottima fonte di idratazione e di sali minerali. «Scegli alimenti ricchi di antiossidanti, in grado di proteggere la pelle dall’invecchiamento cutaneo e dagli effetti dannosi dei raggi UV», consiglia Adriana Carotenuto, biologa nutrizionista all’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano. «Questa classe di sostanze, tra cui ricordiamo le vitamine A, C, E, il selenio e il coenzima Q-10, sono presenti in gran parte degli alimenti di origine vegetale. Ricorda di mischiare i colori. Frutta e verdura arancione e rossa (carote, pomodori, peperoni, albicocche, meloni), assieme agli ortaggi verdi (lattuga, rucola, sedano), contengono alte quantità di betacarotene. Un nutriente importante in quanto stimola la formazione di melanina. Sostanza che, oltre a regalare un colorito più scuro, protegge la pelle dagli effetti negativi delle radiazioni del sole».

È perfetta la verdura condita con l’olio extravergine di oliva crudo, ricco di polifenoli. Sono sostanze dalle spiccate proprietà antiossidanti che aiutano la pelle a difendersi dai danni dei raggi solari. «Cerca, poi, di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno per mantenere la cute idratata. E per reintegrare le grandi perdite di liquidi causate dalla sudorazione», aggiunge l’esperta.

Dal cibo agli integratori

Per chi non riesce ad assimilare attraverso la normale alimentazione tutte le sostanze necessarie può essere utile assumere integratori per preparare la pelle al sole. Gli ingredienti migliori da cercare in un integratore sono rame, zeaxantina (estratta dai fiori del tagete), e picnogenolo.

«Il picnogenolo è una sostanza antiossidante estratta dal pino marittimo (Pinus Pinaster). È ricca di flavonoidi appartenenti al gruppo delle proantocianidine, una categoria di polifenoli vegetali utili a favorire la regolarità del microcircolo e rallentare l’azione negativa dei radicali liberi», illustra Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. Pensiamo proprio al pino marittimo da cui è estratto il picnogenolo. Questo albero vive lungo la costa assimilando sale marino, vento, sabbia, sole ed è sempre rigoglioso.

Integratore-orale-solare

«Lo stesso accade alle persone che vivono a ridosso delle pinete», continua il dermatologo. «Si è visto come questi individui abbiano, infatti, dei capillari più forti e una pelle più resistente, che si difende meglio dal sole. Un integratore al picnogenolo può essere l’alleato ideale per l’estate. Perché può aiutare la pelle a prepararsi al sole, rendendola più forte, e favorire un’abbronzatura più compatta, naturale e omogenea. L’azione antiossidante aiuta, poi, a rallentare l’azione negativa dei radicali liberi. Un’azione che aumenta sotto il sole e che accelera il processo di invecchiamento cutaneo, il photoaging. Sulla pelle si traduce in rughe più evidenti e macchie cutanee. Soprattutto con la bella stagione, quando le alte temperature possono mettere a dura prova la circolazione sanguigna, che risulta più affaticata e compromessa, il picnogenolo in compresse può rappresentare la svolta per cercare di prevenire la fragilità capillare».

Un altro ingrediente utile per la pelle al sole è il rame. «È un cofattore della tirosinasi, l’enzima che partecipa alla sintesi di melanina. Quindi oltre a svolgere un’azione antiossidante, favorisce la normale pigmentazione della pelle», continua Di Pietro.

Abbronzatura alla finestra? Scegli la crema giusta

In base alle caratteristiche della carnagione e dei capelli, oltre che dal tempo che la pelle impiega per arrossarsi, sono stati classificati sei tipi di pelle. Detti fototipi. Il fototipo 1 corrisponde al colorito più chiaro e più sensibile, che va protetto con filtri solari alti. Mentre il fototipo 6 è quello proprio della pelle scura. Va chiarito che tutti i fototipi dovrebbero fare uso di creme solari, prediligendo quelle con schermature più alte nei primi giorni. Ma senza trascurare di spalmarne di più leggeri dopo. I prodotti solari agiscono grazie a sostanze che filtrano la luce (detti comunemente filtri chimici) oppure grazie a delle microparticelle schermanti che riflettono la luce (dette filtri fisici o filtri minerali).

Leggi anche: Abbronzatura: di che fototipo sei?

Questi filtri fanno in modo che la pigmentazione cutanea avvenga gradualmente e in modo sano. «I filtri chimici non minerali (impropriamente detti chimici, perché tutti i filtri sono frutto di processi chimici) sono biodegradabili e, quindi, più sicuri per l’ambiente acquatico. Mentre i filtri fisici e minerali tendono ad accumularsi nel mare e nelle falde acquifere quando facciamo la doccia», chiarisce Di Pietro. «Ricordiamo che la melanina è un naturale filtro chimico prodotto dalle cellule della nostra pelle. Anche l’acqua, la cosa più naturale che ci sia, è un filtro chimico per eccellenza che filtra il calore dei raggi infrarossi.

I filtri fisici e minerali sono invece polveri minutissime che possono occludere i pori. Per cui, in senso dermatologico, meglio scegliere filtri chimici naturali e biodegradabili. Come quelli della plusolina, un complesso costituito da un mix di oli naturali (olio di crusca di riso, olio di karanja, olio di cotone) e vitamina E dall’azione protettiva e antiossidante. Contribuiscono alla prevenzione dei danni cutanei da photoaging (macchie), ma anche nel rallentare la comparsa di inestetismi tipici del cronoaging (rughe)». L’olio di karanja, in particolare, è estratto dai semi di una pianta chiamata Pongamia glabra ed è ricco di flavonoidi in grado di assorbire le radiazioni ultraviolette UVA/UVB. In più assicura idratazione e un’azione antinfiammatoria.

Packaging ecologici

Anche il packaging è green. In commercio ci sono nuovi spray che funzionano grazie alla tecnologia BOV (Bag-on-Valve). Si attiva con sola aria compressa naturale, senza gas infiammabili, che sono problematici per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, garantendo fino al 99% di svuotamento del prodotto, la BOV dà al consumatore la garanzia di usare tutto il prodotto. E, quindi, di aver speso al meglio il proprio denaro. Queste formule green, efficaci e ad alta tollerabilità, sono studiate anche per essere pratiche e gradevoli. Perché anche il solare migliore è efficace solo se usato frequentemente e in quantità adeguata. Secondo la Raccomandazione della Commissione Europea, la protezione solare va applicata ogni due ore per essere sicuri della sua efficacia. E occorrono almeno 30 grammi di crema per il corpo di un adulto per raggiungere il valore di protezione (SPF) indicato sulla confezione.

Abbronzatura alla finestra: attenzione alla depilazione

«In generale è sempre fondamentale proteggersi correttamente perché il sole preso da casa abbronza e scotta esattamente come quello in spiaggia e crea gli stessi potenziali danni. Come arrossamenti, eritemi, fino a problemi più seri», avverte Michela Castello, dermatologa all’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. «Per non rischiare arrossamenti, occorre procedere per gradi. Nei primi giorni, soprattutto per le persone con carnagione chiara, è bene iniziare l’esposizione per pochi minuti e poi aumentare gradualmente in modo da attivare la produzione di melanina, la naturale protezione alle scottature».

In più, ora che si ricorre alla depilazione casalinga, è fondamentale fare attenzione a non esporsi al sole dopo la ceretta. Soprattutto se fatta nella zona dei baffetti. «La pelle dopo la ceretta è, infatti, molto più sensibile e il calore del sole potrebbe far insorgere oltre a un’irritazione anche delle antiestetiche macchie», prosegue la dermatologa. «Stesso discorso vale se si è schiacciato un brufolo o se si ha una crosticina. Questi punti critici vanno trattati con un’alta protezione per non rischiare che si formi una macchia difficile da mandare via».

Non deve dimenticarsi di proteggere viso e corpo anche chi fa sport all’aria aperta. Una corsa nel parco, una lezione di yoga in streaming al sole della finestra, una camminata veloce in città. sSono momenti perfetti per godere dei benefici del sole. Una soluzione pratica e veloce per queste occasione è lo spray a erogazione continua (la BOV, di cui abbiamo parlato prima), che permette una facile applicazione. Queste formule non ungono e si assorbono rapidamente, lasciando un film protettivo invisibile sulla pelle. Molti spray possono essere applicati anche su capelli e cuoio capelluto, per una protezione in più.

Esposizione al sole: i dubbi sui social

Ecco i tre temi più discussi su Instagram e le risposte degli esperti di OK.

➜ Come comportarsi con i tatuaggi al sole?

Scegli una crema con SPF alto ricca di attivi a effetto barriera, come burro di cacao o pantenolo per proteggere i colori del tattoo creando un film idrorepellente. Al di là dell’aspetto estetico, ricorda che il tatuaggio, in special modo se particolarmente esteso e di colore pieno, può nascondere eventuali malattie della pelle. Prima tra tutte il melanoma, e quindi dev’essere sempre protetto. Almeno una volta all’anno è fondamentale rivolgersi a strutture dermatologiche per un controllo, come il centro «Tatuaggio sicuro» dell’Istituto dermoclinico Vita Cutis (dermoclinico.com).

➜ Perché l’acne migliora d’estate ma, poi, a settembre peggiora?

Tende a migliorare in virtù dell’effetto sebo-statico dei raggi UV, che agiscono sulle ghiandole sebacee e sulla componente microbica della cute, frenando l’eccessiva riproduzione di batteri e microrganismi. Il sole aumenta anche il ricambio cellulare e, quindi, favorisce l’eliminazione delle cellule morte. Per migliorare la situazione dopo l’estate, può essere utile una maschera specifica purificante a base di alukina, argilla verde, moringa oleifera e menta piperita. L’ideale è farla due volte alla settimana, per tutta l’estate.

➜ Che differenza c’è tra raggi UVA e UVB?

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Il sole emette due tipi di raggi ultravioletti. Gli UVA rappresentano circa il 95% dei raggi UV e sono presenti in ugual misura durante tutto l’anno e nel corso della giornata. Contribuiscono in maniera minore all’abbronzatura, ma generano radicali liberi e sono causa dell’invecchiamento cutaneo. Il fattore di protezione di questi raggi UV ha un altro sistema di misurazione, detto FP UVA, e deve rispondere a determinati standard europei contraddistinti con la scritta UVA cerchiata. Gli UVB costituiscono circa il 5% della radiazione totale UV e sono i principali responsabili dell’abbronzatura e, in caso di esposizione prolungata, di eritemi, scottature e ustioni. Poi ci sono anche gli IR (infrarossi), responsabili della fastidiosa sensazione di calore che causa rossore e vasodilatazione. Su alcuni prodotti viene indicata una protezione IR, ma non esiste alcun metodo di misurazione ufficiale approvato che standardizzi questa garanzia.

Abbronzatura alla finestra: non dimenticare il costume!

Non importa che tu non sia al mare o in piscina ma semplicemente in giardino, sul balcone o vicino alla finestra. È arrivato il momento di tirare fuori dal cassetto i costumi! Esiste un filone di ricerca in psicologia specificatamente dedicato allo speciale rapporto tra abbigliamento e psiche, secondo cui il modo in cui ci vestiamo può influenzare in modo importante la nostra mente, modificando il nostro umore e il modo in cui ci sentiamo. «Scegli il tuo costume preferito e indossalo per te stessa», esorta Isabella Ratti, presidente della sezione italiana dell’Associazione consulenti di immagine.

«Anzi, tira fuori dal cassetto quello che non hai mai osato mettere, perché era troppo scollato o perché è una vita che non metti il bikini in spiaggia. Non essere severa con te stessa e dai spazio alla tua fantasia. Importante anche scegliere i colori che portano più allegria: sono quelli fluo e tutte le tonalità del giallo, dell’arancione e del rosso. Come modelli strategici, preferisci la fascia per evitare di creare segni di abbronzatura che potrebbero vedersi dagli abiti estivi. Puoi anche adattare qualsiasi modello abbassando le spalline e fissarle con un nodo o una mollettina».

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